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Nel paese “dove ci sono solo pomeriggi” non si va a scuola, ma solo a ripetizione. Non si fa colazione, non si pranza, non si cena, ma si può fare merenda se si è piccoli e prendere il the con i biscotti se si è vecchi. Nel paese dove ci sono solo pomeriggi non si vendono i giornali, perché di pomeriggio le notizie son già vecchie e non si va mai a dormire perché non è mai tardi. Nel paese “dove è sempre notte” non si esce mai di casa e le candele fanno ombre strane. Non si gioca, non si parla, non ci si diverte. Bisogna starsene sempre zitti zitti per non arrecar disturbo agli altri. Nel paese dove è sempre notte, dove tutti stanno sempre a letto non accade mai niente, i giornali non hanno senso e le notizie non arrivano mai perche nessuno esce. Nel paese “dov’è sempre mattina” c’è sempre scuola e sempre lavoro. Non si sta mai tutti insieme e la casa è sempre triste e vuota. Tutti corrono da qualche parte perché è sempre tardi e nessuno si diverte. Nel paese dove è sempre mattina ci son sempre troppe notizie per ricordarle tutte. Nel paese “dove vivo io” si alternano la notte ed il giorno con in mezzo il pomeriggio. Non mi piace il giorno perché si corre troppo, il pomeriggio perché c’è ripetizione e la notte perché ho paura del buio. Ma nonostante tutto io non voglio emigrare perché potersi lamentare di tante cose è molto meglio di non conoscer nulla e di non avere scelte. Ma valà, meglioququàchelà
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Gioacchino Rosa RosaScrittore ma non sotto dettatura. Scrivo lentamente. Archivesumorismo, aforismi,
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