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Nel paese “dove ci sono solo pomeriggi” non si va a scuola, ma solo a ripetizione. Non si fa colazione, non si pranza, non si cena, ma si può fare merenda se si è piccoli e prendere il the con i biscotti se si è vecchi. Nel paese dove ci sono solo pomeriggi non si vendono i giornali, perché di pomeriggio le notizie son già vecchie e non si va mai a dormire perché non è mai tardi. Nel paese “dove è sempre notte” non si esce mai di casa e le candele fanno ombre strane. Non si gioca, non si parla, non ci si diverte. Bisogna starsene sempre zitti zitti per non arrecar disturbo agli altri. Nel paese dove è sempre notte, dove tutti stanno sempre a letto non accade mai niente, i giornali non hanno senso e le notizie non arrivano mai perche nessuno esce. Nel paese “dov’è sempre mattina” c’è sempre scuola e sempre lavoro. Non si sta mai tutti insieme e la casa è sempre triste e vuota. Tutti corrono da qualche parte perché è sempre tardi e nessuno si diverte. Nel paese dove è sempre mattina ci son sempre troppe notizie per ricordarle tutte. Nel paese “dove vivo io” si alternano la notte ed il giorno con in mezzo il pomeriggio. Non mi piace il giorno perché si corre troppo, il pomeriggio perché c’è ripetizione e la notte perché ho paura del buio. Ma nonostante tutto io non voglio emigrare perché potersi lamentare di tante cose è molto meglio di non conoscer nulla e di non avere scelte. Ma valà, meglioququàchelà
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Recentemente mi è stato detto che io faccio il "professore", che "emetto sentenze" e chi mi sento super (nel senso di "sopra") partes". Ovviamente tutto questo sottointendendo che non ho titolo alcuno per farlo. Purtroppo per me non faccio il professore e tantomeno il giudice, altrimenti me ne sarei accorto guardando la busta paga. Invece è vero che sono sopra Partes. La famiglia Partes abita al primo piano e io al secondo. Inquilino tranquillo, magari moroso con il condominio, il ragionier Partes, ma essendo sopra di lui posso vendicarmi facendo rumore tutta la notte esercitandomi nel tip tap con i sandali olandesi in legno. Con il fatto che sto mettendo su il mio sito personale pare che mi stia creando il "coccodrillo" da solo. Per i non addetti ai lavori il "coccodrillo" è il servizio televisivo che va in onda quando muore qualcuno di molto conosciuto. In realtà viene preparato prima e quando un artista si accorge che troppa gente gli chiede interviste sul suo passato, foto ricordo e cose simili, si gratta i coglioni e fale corna perchè vuol dire che già gli stanno per preparere il coccodrillo. Il coccodrillo si chiama così per via delle famose e fintissime "lacrime" di coccodrillo. Chiunque, anche uno considerato una mezza calzetta che stava sul cazzo a tutti, nel coccodrillo viene dipinto come grandioso e indimenticabile artista che mancherà a tutti i colleghi e agli spettatori. Come diceva quella canzone della Vanoni? "tristezza per favore vai via"... io aggiungerei anche "rancore levati dai coglioni". E poi passerei a quell'altra canzone di Gino Paoli che fa "con un sorriso mi hai rimesso al mondo". Fine della playlist e dei consigli per vivere con meno angoscia la giornata. Invece del solito blog dove non c'è niente d'interessante questa volta hai trovato un blog dove non c'è niente e basta.
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Gioacchino Rosa RosaScrittore ma non sotto dettatura. Scrivo lentamente. Archivesumorismo, aforismi,
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